La giusta alimentazione del cavallo, non solo in inverno

Alimentazione
Numero 3
Ottobre 2020
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LA GIUSTA ALIMENTAZIONE DEL CAVALLO, NON SOLO IN INVERNO

Affinché il cavallo arrivi strutturato e pronto ad affrontare la stagione invernale, è necessario fornirgli un nutrimento completo, equilibrato e costante durante tutto l’anno e non solo a partire dai mesi autunnali.

A tal fine, gli ingredienti alla base della dieta del cavallo devono essere di alta qualità, garantita e controllata periodicamente in termini di proteine, vitamine, fibre ed assenza di muffe e polveri.

- Il fieno è la base dell’alimentazione del cavallo in tutti i periodi dell’anno: è molto importante perché, essendo a fibra lunga, richiede una masticazione prolungata e facilita la salivazione, favorendo quindi la prima digestione in bocca. Per questo motivo, quanto più il fieno è di qualità, tanto più tale processo si attiva, permettendo di digerire adeguatamente i diversi alimenti e di assimilarne i nutrienti.

- L’erba medica è un altro ingrediente della dieta del cavallo, la cui percentuale di somministrazione va valutata a seconda del fabbisogno del cavallo e dell’attività sportiva che svolge. L’erba medica è ricca di vitamine e proteine e dona energia all’animale.

- Anche i cereali sono molto importanti per il nutrimento del cavallo poiché in grado di fornire la giusta fonte di energia per affrontare l’attività sportiva desiderata. La quantità di cereali impiegati nella dieta dovrà essere rapportata all’intensità - bassa / media / alta – dell’attività sportiva stessa.

Il segreto della corretta alimentazione del cavallo è nelle dosi proporzionate e bilanciate di questi tre ingredienti. In inverno potrebbe essere opportuno aumentare la dose di fieno riducendo quella energetica data dai cereali, essendo la stagione fredda solitamente un periodo di minore attività sportiva per il cavallo.

In abbinamento agli alimenti, il cavallo deve sempre avere a disposizione acqua fresca (non ghiacciata) e pulita.

Non bisogna dimenticare, infine, che l’intestino è il secondo organo più importante del cavallo e quanto più l’alimentazione rimane invariata nella forma e nella qualità, tanto più l’apparato intestinale e la flora microbica non sono soggetti ad alterazioni. Così facendo, si crea costanza nell’assimilazione dei nutrienti ed in generale si accresce il benessere dell’animale.

Seguendo questi semplici accorgimenti, e ponendo particolare attenzione alla qualità degli ingredienti, l’alimentazione bilanciata durante tutto l’anno diminuirà la probabilità di dover ricorrere ad eventuali integratori o aggiunte di mangime per mancanza di struttura nell’animale.

Testo a cura di Giudolin Horses
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Le articolazioni dei cavalli sportivi e da trekking

Alimentazione
Numero 2
Giugno 2020
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LE ARTICOLAZIONI DEI CAVALLI SPORTIVI E DA TREKKING

Le articolazioni dei cavalli sono spesso sottoposte a disturbi, infiammazioni e traumi, in particolare nei cavalli sportivi nelle loro molteplici discipline agonistiche e non di meno nei cavalli da trekking.
Si ritiene che il disturbo articolare sia causato da un eccessivo accumulo di acido lattico nei muscoli a causa di una insufficienza della muscolatura rispetto all'esercizio richiesto: questo può essere dovuto alla scarsa irrorazione del muscolo alla ripresa del lavoro dopo uno o più giorni di riposo (a volte questa sintomatologia viene chiamata anche malattia del lunedì).
La guarigione avviene sempre molto gradatamente ed è tipico il ripresentarsi della malattia dopo poco tempo se al cavallo non viene concesso un congruo periodo di riposo, soprattutto se la ripresa dell’attività non è molto graduale.
Accanto a malattie della muscolatura note da moltissimi anni si stanno oggi delineando disturbi muscolari legate a carenze alimentari e a un’inadeguatezza di allenamento: si tratta in altre parole di disturbi metabolici che pur non causando malattie o alterazioni impediscono al cavallo il raggiungimento di uno stato di perfetta forma fisica. Questi disturbi costituiscono l'oggetto di numerose ricerche tendenti a chiarire aspetti ancora oscuri riguardo alle tecniche di allenamento, ai fabbisogni alimentari e soprattutto la possibilità da parte del cavallo di trovare da solo ciò che lo può aiutare ad alleviare questi sintomi, nelle praterie o nei boschi.
Uno degli errori più comuni è quello di non preoccuparsi della prevenzione dei disturbi articolari dei cavalli fintantoché non avviene la manifestazione del problema.
Esistono alcuni rimedi per attuare una efficace prevenzione sulla salute delle articolazioni del cavallo: un opportuno allungamento muscolare, quindi lo stretching, e l’integrazione di un’alimentazione che possa strutturare la muscolatura e darne una buona lubrificazione.
Un ottimo fieno con garanzia di proteina e dei cereali fioccati con altissima digeribilità e assimilazione già da soli rappresentano una dieta efficace per lo sviluppo di una muscolatura sana. Se poi le articolazioni del cavallo, a causa di impegni importanti nelle varie discipline o per la difficoltà di mantenere un buon allenamento costante, hanno bisogno di aiuto ulteriore, si possono aiutare con un mangime mirato completamente naturale in grado di agire anche in via preventiva sul benessere delle articolazioni e della muscolatura con una naturale azione antinfiammatoria, senza controindicazioni.
Equibar Mobility è un mangime complementare nel pratico formato in barretta, da somministrare come un biscotto o sbriciolato nella mangiatoria, ideale come integrazione quotidiana nell’alimentazione del cavallo in attività, perfetto sia come aiuto sia come prevenzione per i cavalli sportivi, agonisti ma anche per cavalli da trekking e per cavalli a riposo che per scarso allenamento o semplicemente con gli anni hanno riscontrato nel loro percorso l’insorgenza di patologie muscolari.
La caratteristica che rende la barretta adatta all’ambito sportivo è la totale assenza di doping, pertanto può essere somministrata anche in simultaneità con concorsi e competizioni. La sua somministrazione regolare ha diversi vantaggi: contribuisce alla riduzione delle infiammazioni muscolari e aiuta le articolazioni colpite da degenerazione cartilaginea causata dall’artrosi; migliora la mobilità delle giunture e velocizza il recupero muscolare dopo uno sforzo inteso. Durante la gara o il trekking aiuta a contenere l’infiammazione causata dallo sforzo e contribuisce a migliorare le prestazioni del cavallo riducendo i rischi d’infortunio connessi all’infiammazione. Per evitare le patologie muscolari del post attività si consiglia di iniziare l’utilizzo della barretta una decina di giorni prima e durante l’attività. Anche nelle patologie croniche si consiglia di somministrarla per periodi definiti per aiutare la gestione dell’infiammazione e di conseguenza del dolore.
In entrambe le situazioni, l’utilizzo consigliato è di una barretta Equibar Mobility al giorno.

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Testo a cura di Giudolin Horses

Fabbisogni energetici del cavallo

L’alimentazione del cavallo sportivo

Emanuele Menghini Luciano Bertocchi Medici Veterinari Servizio Tecnico Veronesi Verona Spa

 

I fabbisogni energetici possono essere valutati con diversi criteri, elaborati in base ai livelli dell’utilizzazione energetica degli alimenti:

 

 

metodo dell’Energia Digeribile (ED): data dalla differenza tra l’energia totale della razione e quella presente nelle feci.

 

 metodo dell’Unità Foraggera (UF): rappresenta la quantità di energia netta (EN) dell’alimento utilizzata dall’animale. Una UF corrisponde al potere nutritivo di un chilogrammo di orzo o 2,5 chilogrammi di prato stabile (fieno normale). Questi valori sono stati ottenuti da studi effettuati sui ruminanti e non sul cavallo il cui apparato digerente presenta delle caratteristiche anatomo-funzionali proprie che non giustificano pienamente l’utilizzo delle stesse unità di misura. Per questo motivo i ricercatori francesi dell’INRA propongono l’Unità Foraggera Cavallo (UFC)* che corrisponde al valore di energia netta dell’orzo calcolato per il cavallo.

 

 metodo delle Sostanze Nutritive Digeribili (SDN o TDN): è la misura espressa in % della differenza tra l’energia lorda (o totale della razione) e quella perduta con feci, urine e gas, questi ultimi prodotti dalle fermentazioni microbiche. Esso si calcola sommando le percentuali di proteina digeribile, estrattivi inazotati e grassi digeribili, moltiplicando il risultato per 2,25. Il fabbisogno di energia varia a seconda dello stato di nutrizione che si vuole far raggiungere al cavallo, del dispendio di energia da parte del soggetto a causa del lavoro cui è sottoposto oppure del particolare momento fisiologico (crescita, lattazione, monta).

 

* L’Unità Foraggera Cavallo (UFC) di un alimento si ottiene dividendo il suo valore in EN (espresso in Kcal) per quello dell’orzo che, nel caso del cavallo è di 2200 Kcal: questi valori sono calcolati entrambi per il fabbisogno di mantenimento.

 

formula

 

EL = energia lorda dell’alimento

de = coeff. di digeribilità della energia

EM = energia metabolizzabile

ED = energia digeribile

Km = rendimento di utilizzazione dell’EM per il mantenimento Questi valori si calcolano in base alla composizione chimica dell’alimento mediante equazioni di regressione. Tali equazioni sono state dedotte da prova di digeribilità in vivo su cavalli da sella impiegando 148 alimenti di natura diversa.

 

MANTENIMENTO

Il fabbisogno di mantenimento è la quantità di energia utilizzata dall’animale in condizioni di riposo per svolgere le proprie funzioni vitali (respirazione, attività nervosa, etc.) ed un minimo di attività muscolare (decubito, pascolamento, stazione, masticazione). Tale quota si aggira sulle 3,5 - 4,0 Mcal di ED/100 Kgpv. Valori simili si ottengono applicando la formula di Tisserand: 2,5 (1 + pv/100) Mcal ED. Wolter invece esprime i fabbisogni in UF e li calcola nel modo seguente: 0,5 UF / 100 Kgpv + 2 UF.

 

RIPRODUZIONE

Nelle fattrici i fabbisogni sono correlati al momento fisiologico (vuote, in gestazione, in lattazione). Secondo Tisserand, nelle fattrici in gestazione, si devono aumentare le Mcal di ED da 1 a 4 per capo al giorno in relazione al peso delle fattrici (vuote). Wolter consiglia un aumento da 0,2 UF per capo al giorno al settimo mese di gravidanza, crescendo fino ad 1 UF per capo al giorno negli ultimi due mesi. In lattazione i fabbisogni si possono calcolare in base al peso vivo della fattrice o alla produzione lattea. Nel primo caso si aggiungono 5,5 p/100 Mcal di ED. Nel secondo caso si aggiunge 1 UF ogni 3,5 litri di latte prodotto, senza però superare le 4-5 UF in totale.

Negli stalloni i fabbisogni dipendono dal numero di salti effettuati al giorno o alla settimana. Tisserand (1979) propone: in caso di servizio leggero (un salto a giorni alterni) 1,5 Mcal di ED per capo al giorno; per un servizio medio (un salto al giorno) 2,5 Mcal di ED per capo al giorno, per arrivare infine a 5 Mcal di ED per capo al giorno se il soggetto è sottoposto ad un servizio intenso (due salti al giorno).

Facendo riferimento alle UF, Wolter (1975) propone 0,5 - 1,5; 1,5 - 2,5; 2,5 - 3,5 UF per capo al giorno in funzione del numero di salti.

 

LAVORO

E’ difficile quantificare il lavoro e conseguentemente anche i fabbisogni, dal momento che la quantità di energia consumata dipende da vari fattori legati al cavallo (età, condizioni fisiche), al cavaliere (peso, abilità), alla situazione ambientale, ma soprattutto al tipo di lavoro che può essere leggero, medio, intenso o molto intenso. Facendo riferimento a tali tipi di lavoro Breuer (1970) ha proposto rispettivamente 0,3; 0,5; 1,0 Mcal di ED per 100 Kgpv all’ora, mentre, Wolter suggerisce 1-2; 3; 4-5; 6 UF per capo al giorno.

 

FABBISOGNI PROTEICI

Le proteine sono il vero costituente non sostituibile della dieta alimentare assieme ai minerali ed alle vitamine. Un valido apporto proteico è necessario nei soggetti in accrescimento, in gestazione e in lattazione. Le proteine però non diminuiscono di importanza anche nella dieta degli adulti in condizioni normali, in quanto il loro patrimonio proteico non ha funzione di riserva ma assolve a compiti ben precisi (proteine epatiche, enzimi, etc.). Accanto alla quantità va considerata la qualità delle proteine. Esse sono costituite da una sequenza di aminoacidi che si distinguono in essenziali e non essenziali. La presenza di aminoacidi essenziali, cioè che non possono essere sintetizzati dall’organismo, influisce sulla qualità delle proteine e quindi sulla loro utilizzazione da parte dell’organismo stesso; questi fattori determinano infatti il loro valore biologico.

Le proteine somministrate ai cavalli soprattutto in accrescimento, dovranno essere dotate di un elevato valore biologico. Questo potrebbe essere in contrasto con la presenza a livello del grosso intestino di una flora batterica in grado di sintetizzare proteine di alta qualità, analogamente a quanto accade nel rumine. Però, a differenza del rumine, la proteosintesi batterica non è accompagnata da un soddisfacente assorbimento delle proteine prodotte. I fabbisogni proteici si esprimono in proteina grezza o in proteina digeribile. La proteina grezza esprime il contenuto proteico totale dell’alimento mentre quella digeribile indica la quantità che verrà utilizzata. Distinguiamo fabbisogni di mantenimento, accrescimento, riproduzione; per il lavoro l’apporto di proteine non assume grande importanza, peraltro il maggiore apporto energetico (dovuto all’impiego di concentrati) fornito all’animale sembra essere sufficiente a integrare le perdite proteiche che avvengono soprattutto con la traspirazione.  

Gli anni d'oro sono ormai un ricordo

L'Alimentazione
Numero 1
Maggio 2019
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QUANDO IL CAVALLO È ANZIANO

Il cavallo ormai ventenne è da considerarsi ormai anziano. Il tempo passa per noi e così anche per loro, ma non nello stesso tempo e allo stesso modo. Ad un primo sguardo si iniziano a notare una curva più accentuata sulla schiena e meno energia nel suo passo. Nella loro interno il tratto gastro intestinale perde sempre più efficienza e per alcuni di loro è quasi impossibile mantenere il peso forma anche quando lo si alimenta con diete particolarmente adatte alla loro situazione fisiologica. I denti non sono più in ottimo stato ed il cibo transita velocemente senza essere completamente digerito.
Ci sono numerosi modi per aumentare le calorie alla dieta di un cavallo anziano per tenerlo su di peso. Quindi è arrivato il tempo di decidere qual è modo migliore e l’alimento migliore per mantenere in perfette condizioni la forma fisiologica del vostro cavallo.
Per prima cosa dobbiamo utilizzare foraggi con fibra particolarmente digeribile per assicurare sia l'approvvigionamento energetico ma anche il regolare funzionamento dell'intestino. Nel caso in cui questo non sia possibile, può essere utile ricorrere all'uso di foraggi disidratati che per la loro particolare lavorazione conservano un ottimale contenuto proteico e una fibra facilmente utilizzabile a livello del grosso intestino. Questi foraggi possono rivelarsi particolarmente utili anche nel caso in cui il cavallo abbia difficoltà di masticazione.
La soluzione migliore quindi è la somministrazione di un prodotto già sminuzzato e fioccato con cereale laminato, come può essere un composto da una miscela di Fieno, Medica e cereale che si può somministrare sia asciutto che con l’aggiunta di acqua per ridurlo ad una morbida crema. Questo prodotto apporta una quantità notevole di proteina, circa 14%, che in quantità adeguata diventa perfetta per una razione di foraggio giornaliera.
Per il cavallo che riesce ancora in qualche modo a masticare anche del fieno corto, si può alimentare con blocchetti di medie dimensioni di fieno disidratato, sminuzzato e pressato a vapore, croccante e molto appetibile. Anche questo prodotto può essere bagnato per aiutare i cavalli più anziani ad assumerlo meglio e per quelli voraci per allungare il tempo di masticazione.
Assicuratevi che la razione sia fortificata con vitamine, minerali ed aminoacidi, in questo caso la scelta del mangime più adatto è un mangime pellettato ricco di grassi nobili ed assolutamente basso di amidi, ottimo apporto di vitamine, minerali aminoacidi, valore proteico del 13% contenente tutte le sostanze più importanti da inserire nella razione di un Senior.
Più a lungo vive un cavallo più diventa bersaglio di infortuni, degenerazione alle giunture, dolori articolari, infiammazioni tendinee ecc., anche solo sostando in piedi a sopportare il proprio pesante carico diventa un problema. In questo caso diventa importante l’utilizzo di un prodotto con un ottimale contenuto in proteina (19%), con apporto di aminoacidi nobili, in particolare Lisina, perfettamente bilanciato con l’inserimento di antiossidanti (Vit. C Vit E e Selenio), Omega-3, Probiotici che aiutano e proteggono il tratto intestinale che con l’invecchiamento diventa sempre più pigro, ed infine Glucosamina ed MsM per la protezione articolare e dare sollievo ai classici dolori articolari.

Testo a cura di Italfiocchi Monfort

Lo Stomaco (digestione gastrica)

L'Alimentazione del Cavallo

dott. Emanuele Menghini  dott. Luciano Bertocchi

1997

 

7.5-1  foto-stomacoLe caratteristiche principali di questo viscere, nella specie equina sono le ridotte dimensioni in relazione alla mole corporea ed il tono notevole del cardias cioè di quello sfintere valvolare che separa l’esofago dallo stomaco.

Questo spiega fra l’altro l’impossibilità del cavallo di vomitare in condizione normale; l’eventuale comparsa del vomito date queste premesse anatomofunzionali, nel cavallo è sempre da considerare espressione di patologie molto gravi.

In direzione dell’intestino il contenuto gastrico scorre molto più facilmente, attraverso lo sfintere pilorico che immette gli ingesta nella prima sezione dell’intestino stesso cioè il duodeno.

Lo stomaco si svuota molto velocemente quindi il tempo disponibile per la digestione gastrica è molto limitato e condizionato fra l’altro dallo stato di riempimento del viscere. In conseguenza di questo fatto il cavallo deve assumere pasti piccoli e frequenti per sfruttare al meglio le capacità digestive di questa sezione del digerente. Per dare un’idea delle limitate dimensioni dello stomaco ricordiamo come il suo volume non supera in media i 10 - 12 litri, ad una capacità di 4 kg di concentrato più 2 kg di fieno.

I due terzi di un singolo pasto oltrepassano lo stomaco nel giro di un’ora, mentre il rimanente finisce di defluire entro 5 - 6 ore. La digestione gastrica è fondamentale per una ottimale utilizzazione dei concentrati, che è consigliabile somministrare ad una certa distanza di tempo dalla somministrazione del fieno. Per quanto riguarda l’acqua, in assenza di abbeveratoi automatici, che consentono l’assunzione fisiologica di piccole quantità durante la giornata, essa non deve venire somministrata subito dopo i concentrati in quanto favorisce lo svuotamento rapido dello stomaco.

 

Per informazioni Tel. 045/8097511 Servizio Tecnico Veronesi Verona spa  

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